I benefici del Trekking

Da un punto di vista puramente fisico il trekking è un’attività benefica per la salute. Camminare per ore senza fretta, in un ambiente sano, dove l’aria è pulita,  influisce positivamente su tutte le funzioni dell’organismo: muscoli e legamenti si rinforzano, le articolazioni diventano più sciolte e cuore e polmoni ne traggono notevoli vantaggi.
L’apparato cardiocircolatorio in particolare è quello che più risente dei benefici effetti del  trekking: il cuore si abitua a sostenere un lavoro non molto intenso ma prolungato, per cui le sue pareti, costituite da tessuto muscolare, si ingrossano e si rinforzano.
Ciò comporta un enorme vantaggio perché aumenta la quantità di sangue che il cuore riesce a pompare a ogni battito e quindi diminuisce la velocità a cui il cuore deve battere per fornire adeguatamente dì ossigeno tutto l’organismo .
Diminuisce, cioè, la frequenza cardiaca sia in condizioni di riposo sia sotto sforzo. II lavoro del cuore diventa più economico in quanto il muscolo cardiaco si stanca di meno per compiere la sua funzione.
Inoltre i vasi sanguigni si sviluppano e diventano più elastici per cui la pressione del sangue tende ad abbassarsi. Questo porta grande beneficio a  tutto l’organismo, in particolare al cuore e ai muscoli, perché sì sviluppano le arterie coronarie, che sono i vasi che riforniscono di sangue il tessuto muscolare del cuore, e aumentano di  numero  e sì dilatano anche i capillari dei muscoli i quali, ricevendo più ossigeno, riescono a svolgere meglio il loro lavoro.

Con il trekking migliora anche la funzione respiratoria. Quando si cammina a lungo, la frequenza degli atti respiratori, inspirazione ed espirazione, tende ad aumentare ed, in particolare, aumenta la loro ampiezza per cui a  ogni inspirazione si introduce nei polmoni un maggiore volume d’aria.
In questo modo i muscoli, addetti alla respirazione, cioè quelli inseriti nella cassa toracica che muovono le costole in modo da allargare e poi comprimere i polmoni, fanno una ginnastica che li rende più forti e resistenti migliorando di conseguenza la funzione respiratoria.

Non dimentichiamo che il trekking comporta anche notevoli benefici psichici, altrettanto importanti.
Il lavoro muscolare che si fa camminando serve a scaricare la tensione nervosa: l’aggressività presente in ognuno di noi, trova la sua valvola di sfogo e diminuiscono l’ansia e le tensioni che caratterizzano la vita moderna.
Muoversi   in un ambiente naturale piacevole, senza fastidiosi rumori in un atmosfera non inquinata,   influisce positivamente  sulla  mente. La sensazione di quiete  e  di serenità contribuisce adun piacevole rilassamento  psichico.
In pratica, facendo trekking migliora il benessere fisico e psichico, e anche se alla sera si sentono i muscoli un pò indolenziti, si ha “dentro” una carica nuova di energia perché si è più allegri, si mangia con più appetito, si ha più entusiasmo nel fare le cose; insomma si ha più voglia, di vivere.
Ma non è tutto il trekking può essere anche un.momento importante dal punto di vista, umano. Gli incontri che si fanno, attraversando per esempio, i vi1laggi sperduti in mezzo alle montagne, hanno un carattere di ingenuità e di semplicità che non ha niente a che vedere con i freddi rapporti convenzionali che si tengono normalmente, per esempio nel proprio ambiente di lavoro – Durante il trekking l’individuo finisce per essere se stesso, abbandona il ruolo che normalmente ha nella vita e quindi ha anche l’opportunità di instaurare rapporti umani molto più profondi. Non è un caso che le persone che si incontrano durante un viaggio organizzato diventino poi veramente amici e continuino a frequentarsi anche quando il trekking è ormai finito.
Il trekking è anche fonte di conoscenza culturale, in quanto spesso si possono visitare non solo paesaggi ma anche villaggi e paesi al ritmo lento ma affascinante del nostro ritmo naturale.
Il trekking, insomma, è una fonte inesauribile di arricchimento personale sotto molti punti di vista ed è per questo, forse, che è in continua espansione. Chi inizia non smette più!

La corretta attrezzatura per camminare in montagna

La corretta attrezzatura per camminare in montagna

Per chi è abituato, la montagna dona un senso di tranquillità, ma per chi pratica escursioni occasionali, può diventare un incubo. Ecco alcuni consigli per alleviare la fatica.

Chi abitualmente fa passeggiate in montagna sa che un’attrezzatura adeguata è indispensabile, oltre che per non patire il freddo (o il caldo), anche e soprattutto per la sicurezza personale.
Per i meno esperti diamo qui alcuni consigli utili che renderanno l’escursione giornaliera (o di più giorni) divertente, invece che una….tortura.

Una prima regola generale è quella di vestirsi “a cipolla”, vale a dire a strati con più indumenti sovrapposti, in modo da poter facilmente mettere o togliere uno o più capi, a seconda delle condizioni meteorologiche che in montagna, sia in estate sia nelle mezze stagioni, possono variare rapidamente.

SCARPE
Devono essere comode e, se facciamo escursioni turistiche poco impegnative e abbiamo caviglie forti, possono essere scarpe basse da trekking, ma se pensiamo a percorsi più impegnativi, devono essere scarponcini alti fino alla caviglia. La suola, sia degli uni sia degli altri, deve essere rigorosamente in Vibram per evitare di scivolare su terreni umidi e ghiaiosi e per avere comunque sempre una buona “presa” su ogni tipo di terreno. Consigliabile una scarpa in Nabuk con poche cuciture, con rivestimento in Gore-tex. Prima di partire per un’escursione lunga, è consigliabile provarla su brevi tragitti…il mal di piedi durante la passeggiata potrebbe farvela ricordare come una delle peggiori esperienze della vostra vita!

CALZE
Non utilizzate calzettoni pesanti di lana che possono facilmente provocare vesciche, bensì quelli in tessuti appositamente studiati per camminate. E’ importante che non abbiano cuciture vicino alle dita e che siano un po’ rinforzate nella zona del tallone.

MAGLIETTE
Una prima maglietta, a pelle, con maniche corte deve essere comoda e in materiale tecnico (tipo capilene o meraklon o polipropilene) per facilitare la traspirazione e asciugare velocemente (ricordate che il cotone ha caratteristiche esattamente opposte). Una seconda deve invece avere le maniche lunghe; è sempre bene avere nello zaino un ricambio e una maglietta con il collo alto da indossare se le condizioni atmosferiche peggiorano.

PILE
Ne esistono molti modelli: i più comodi sono quelli non troppo abbondanti, con la cerniera davanti in modo da poterli aprire. E’ bene avere anche un pile più leggero, magari a gilet per situazioni di caldo maggiore.

GIACCA
Deve essere: impermeabile, antivento, traspirante, con tasche e poco voluminosa. Il Gore-tex è il materiale più idoneo e anche quello più utilizzato. Ne esistono con l’interno che si può staccare: queste consentono di eliminare un pile dallo zaino e di avere una giacca sia pesante, sia più leggera. Ricordiamo che la mantella impermeabile non è necessaria in quanto impedisce i movimenti e, in situazioni di vento, fa effetto bandiera….scomodo e pericoloso!

PANTALONI
Devono essere sempre lunghi e, magari, avere la possibilità di staccare la parte della gamba dal ginocchio in giù, in caso di soste o di caldo particolare (ma ricordatevi: meglio avere le gambe sempre coperte per una maggior protezione).
Sono da preferire quelli realizzati in materiale tecnico, che in caso di pioggia asciugano prima e riparano maggiormente dal vento, rispetto a quelli di cotone.

ZAINO
Deve essere proporzionato all’escursione che andate a fare (quelli da 30/35 litri sono ideali per le gite giornaliere, mentre se intendete stare via più giorni dovete orientarvi su quelli da 50/60 litri). Devono avere tasche esterne comode da raggiungere nelle quali mettere ciò che vi può servire (borraccia, pile, guanti, cambio di magliette ecc.) ed essere leggeri, in materiale impermeabile (la maggior parte degli zaini è realizzato in cordura), con la possibilità di assicurare una eventuale tenda ed avere uno spazio (generalmente sotto con una cerniera lampo a parte) per il sacco a pelo. Importante che abbiano uno schienale ergonomico e un’allacciatura fasciante per la chiusura addominale. E’ importante portare sempre un coprizaino per evitare di inzuppare il contenuto in caso di acqua forte.

GLI ACCESSORI INDISPENSABILI
Guanti, cappello per il sole o per il freddo, occhiali da sole (da alta montagna se pensate di andare vicino alla neve dove il riverbero del sole è forte e molto nocivo per gli occhi), binocolo, torcia, ghette (per la neve), crema solare protettiva, stick per le labbra (sia in inverno per proteggere dal freddo sia in estate per proteggere dal sole), bastoncini telescopici che aiutano a scaricare il peso e possono tornare sempre utili, infine un kit da pronto soccorso. E’ bene avere sempre acqua fresca (o bevande calde a seconda del clima) e viveri a portata di mano.

Se non conoscete bene la zona fatevi guidare da un “accompagnatore di montagna”, una figura professionale nata nel 1989 (con tanto di scuola, esame di abilitazione e elenco speciale) che ha come compito quello di accompagnare lungo i percorsi escursionistici e che troverete rivolgendovi agli uffici del turismo locali. Oltre che ad essere particolarmente preparato sugli aspetti naturalistici della zona (botanica, zoologia, geologia, ecc.) questa figura professionale assicurerà alla vostra gita sicurezza e vi farà scoprire luoghi dove magari non sareste mai andati.